Il Forte di Bard ospita la mostra Una montagna di... segni – Impronte di ghiaccio, risultato del concorso internazionale di grafica e illustrazione promosso dal Forte di Bard, con il contributo tecnico dell’Alina Art Foundation e dell’Associazione culturale Inarttendu, nell’ambito del progetto TransiT – Transizione verso il Turismo Culturale Sostenibile, finanziato dal programma Interreg VI-A France - Italia Alcotra, per la programmazione 2021-2027.
L’esposizione raccoglie 31 opere finaliste selezionate tra le 194 candidature pervenute da tutta Europa, offrendo una riflessione visiva sulla crisi climatica, la memoria dei ghiacciai e il delicato equilibrio tra uomo e natura. Il concorso nasce con l’obiettivo di sensibilizzare, attraverso il linguaggio dell’arte visiva, sul tema della crisi climatica e della progressiva scomparsa dei ghiacciai. Ai partecipanti è stato chiesto di interpretare, con tecniche grafiche, il paesaggio glaciale e la sua memoria, offrendo visioni capaci di lasciare impronte nel pensiero e nell’animo dello spettatore. Hanno risposto oltre 130 artisti da tutta Europa, con 198 progetti suddivisi in tre categorie: Disegno e illustrazione tradizionale; Grafica e illustrazione digitale/vettoriale; Motion graphic, animazione e video. Ne è nato un mosaico sorprendente di linguaggi e idee.
Una giuria qualificata ha selezionato i finalisti, tra cui sono state individuate 6 opere vincitrici. Le opere raccontano, con stili e sensibilità diverse, il fragile equilibrio tra uomo e natura, la bellezza in pericolo e il bisogno urgente di agire. A completare il percorso espositivo, il contributo di sei Master, professionisti di riconosciuta esperienza nell’ambito della grafica e dell’illustrazione, che hanno messo la loro visione al servizio del progetto, e di tre artisti special guest che hanno realizzato opere site-specific ispirate al contesto unico del Forte di Bard e alla maestosa presenza dei ghiacciai alpini.
Una montagna di… segni. Impronte di ghiaccio è più di una mostra: è un invito alla consapevolezza, un gesto collettivo per affermare che l’arte può essere uno strumento potente di educazione, emozione e cambiamento. In un momento in cui i ghiacciai ci stanno lasciando, abbiamo voluto lasciare noi un segno, per non dimenticare. L’idea era semplice, la posta in gioco alta: usare il linguaggio visivo per raccontare un’urgenza globale. Proteggere i ghiacciai, oggi, non è più una scelta etica: è una necessità collettiva. Il concorso tornerà nel 2026, con un nuovo tema ma con la stessa ambizione: trasformare la creatività in responsabilità, e la grafica in voce collettiva.